VIACRUCIS
(versione quaresima)
Con la devota partecipazione alla Via crucis si guadagna l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni: confessione sacramentale, Comunione, preghiera per il Santo Padre e proposito di allontanamento dai peccati veniali.
INTRODUZIONE
Signore mio e Dio mio,
sotto lo sguardo amoroso di nostra Madre,
ci disponiamo ad accompagnarti
per la via di dolore
che è stata il prezzo del nostro riscatto.
Vogliamo soffrire tutto ciò che Tu hai sofferto,
offrirti il nostro povero cuore, contrito,
perché sei innocente
e stai per morire per noi,
che siamo i soli colpevoli.
Madre mia, Vergine dolorosa,
aiutami a rivivere quelle ore amare
che tuo Figlio ha voluto trascorrere sulla terra,
affinché noi, fatti con una manciata di fango,
vivessimo finalmente nella
libertà e gloria dei figli di Dio.
PRIMA STAZIONE
GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
L1. Allora il governatore domandò: “Chi dei due volete che vi rilasci?”. Quelli risposero: “Barabba!”. Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!”. E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli”. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. (Mt 27, 22-24)
RIFLESSIONE
L2 Sono già passate le dieci del mattino. Il processo sta giungendo al termine. Non ci sono state prove decisive. Il giudice sa che i nemici glielo hanno consegnato per invidia, e tenta una scappatoia assurda: la scelta fra Barabba, un malfattore accusato di furto con omicidio, e Gesù, che sì dice il Cristo. Il popolo sceglie Barabba. Pilato esclama: Che farò, dunque, di Gesù? (Mt 27, 5-22). Tutti rispondono: Sia crocifisso! Il giudice insiste: -Ma che male ha fatto? E di nuovo rispondono urlando: Sia crocifisso! Sia crocifisso! Pilato si spaventa di fronte al crescente tumulto. Fa portare dell’acqua e si lava le mani davanti alla folla, dicendo:Sono innocente del sangue di questo giusto; vedetevela voi (Mt 27, 24).,E dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegna perché sia crocifisso. Si fa silenzio in quelle gole inferocite e ossesse. Come se Dio fosse già vinto.
L3 Gesù è solo. Sono lontani i giorni in cui la parola dell’Uomo-Dio accendeva luce e speranza nel cuori, le lunghe file di malati che venivano guariti, i clamori trionfali di Gerusalemme quando il Signore giunse cavalcando un mite asinello. Ah, se gli uomini avessero voluto dare un corso diverso all’amore di Dio! Se tu e io avessimo conosciuto il giorno del Signore!
PREGHIERA
L1: Gesù accusato e condannato ingiustamente
T: Abbi pietà di noi, Signore.
L1: Gesù, abbandonato dagli uomini
T: Abbi pietà di noi, Signore.
L1: Gesù, schiaffeggiato e deriso
T: Abbi pietà di noi, Signore.
C: Signore Gesù, dona serenità e speranza ai perseguitati, ai prigionieri, agli oppressi, a coloro che soffrono a causa delle ingiustizie. Concedi a noi tutti di odiare ciò che è ingiusto e di amare ciò che è giusto e vero.
CANTO
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popolo fedel
grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
SECONDA STAZIONE
GESU’ PRENDE LA CROCE
C: Ti Adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota. (Gv 19,17-18)
RIFLESSIONE
L2. Fuori della città, a nord-ovest di Gerusalemme, vi è un piccolo colle: in aramaico è chiamato Gòlgota; in latino, locus Calvariae: luogo dei Teschi o Calvario. Gesù si consegna inerme all’esecuzione della condanna. Nulla gli deve essere risparmiato, e sulle sue spalle ricade il peso della croce infamante. Ma la Croce sarà, per opera dell’amore, il trono della sua regalità. Gli abitanti di Gerusalemme e i forestieri giunti per la Pasqua si accalcano per le strade della città per veder passare Gesù Nazareno, il Re dei giudei. Vi è un frastuono di grida; e, a intervalli, brevi silenzi: forse quando Cristo fissa lo sguardo su qualcuno:Se qualcuno vuol ventre dietro a me, prenda la sua croce di ogni giorno e mi segua (cfr Mt 16, 24).
L3. Con quanto amore Gesù abbraccia il legno che gli darà la morte! Non è forse vero che non appena smetti di aver paura della Croce, di ciò che la gente chiama croce, quando applichi la tua volontà ad accettare la Volontà divina, sei felice, e scompaiono tutte le preoccupazioni, le sofferenze fisiche o morali? E’ davvero leggera e amabile la Croce di Gesù. Lì non contano i dolori; soltanto la gioia di sapersi corredentori con Lui.
PREGHIERA
L1: Gesù, flagellato a sangue.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, coronato di spine.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, caricato della croce.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, fa’ che tutti gli uomini trovino la gioia della salvezza nella tua croce. Donaci la forza di portare ogni giorno la nostra croce con fede e con amore.
CANTO
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
Tu nascesti fra braccia amorose
d’una Vergine Madre, o Gesù
Tu moristi fra braccia pietose
d’una croce che data ti fu.
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
TERZA STAZIONE
GESU’ CADE PER LA PRIMA VOLTA
C: Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Solo contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano tutto il giorno. Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha rotto le mie ossa. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri. (Lam 3,1-4,9)
RIFLESSIONE
L2. La Croce ferisce, lacera col suo peso le spalle del Signore. La turba si è ingigantita. I legionari riescono a malapena a contenere la folla agitata, infuriata che, come un fiume fuori dell’alveo, affluisce per i vicoli di Gerusalemme. Il corpo estenuato di Gesù ormai vacilla sotto la Croce enorme. Dal suo Cuore amantissimo giunge appena un soffio di vita alle sue membra piagate. A destra e a sinistra il Signore vede questa folla che vaga come un gregge senza pastore. Potrebbe chiamarli a uno a uno, con i loro nomi, con i nostri nomi. Vi sono lì in mezzo quelli che si erano cibati alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, quelli che erano stati risanati dal loro mali, quelli che erano stati ammaestrati sulla riva del lago, sulla montagna e nei portici del Tempio. Un dolore acuto trapassa l’anima di Gesù, e il Signore cade a terra estenuato.
L3. Tu e io non possiamo dir nulla: ormai sappiamo perché la Croce di Gesù pesa tanto. E piangiamo le nostre miserie e anche la tremenda ingratitudine del cuore umano. Dal fondo dell’anima sgorga un atto di vera contrizione, che ci fa uscire dalla prostrazione del peccato. Gesù è caduto perché noi ci risolleviamo: una volta e sempre.
PREGHIERA
L1: Gesù, oppresso dalle umiliazioni
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, schiacciato dal dolore
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, triste fino alla morte
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, donaci la forza di riprendere sempre il nostro cammino con rinnovata speranza; rafforza la nostra debolezza, converti il nostro cuore, rinnova il nostro spirito.
CANTO
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor
O Agnello divino immolato
sull’altar della croce, pietà!
Tu che togli dal mondo il peccato
salva l’uomo che pace non ha.
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
QUARTA STAZIONE
GESU’ INCONTRA SUA MADRE
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,34-35)
RIFLESSIONE
L2. Gesù si è appena rialzato dalla sua prima caduta, quando incontra la sua Santissima Madre, al bordi della strada che stava percorrendo. Maria guarda Gesù con immenso amore, e Gesù guarda sua Madre; i loro occhi si incontrano, ciascuno dei due cuori versa nell’altro il proprio dolore. L’anima di Maria è sommersa in amarezza, nell’amarezza di Gesù. Voi tutti che passate per la via. considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore! (Lam 1, 12). Ma nessuno se ne accorge, nessuno lo nota; soltanto Gesù. Si è compiuta la profezia di Simeone: Una spada ti trafiggerà l’anima (Lc 2, 35).
L3. Nella buia solitudine della Passione, la Madonna offre a suo Figlio un balsamo di tenerezza, di unione, di fedeltà; un “si” alla volontà divina. Dando la mano a Maria, anche tu e io vogliamo consolare Gesù, accettando sempre e in tutto la Volontà di suo Padre, di nostro Padre. Soltanto così gusteremo la dolcezza della Croce di Cristo, e la abbracceremo con la forza dell’Amore, portandola in trionfo per tutti i cammini della terra.
PREGHIERA
L1: Madre Addolorata
T: Abbi pietà di noi
L1: Madre crocifissa nel cuore
T: Abbi pietà di noi
L1: Madre privata del Figlio
T: Abbi pietà di noi
C: Madre Addolorata, quando la mente si offusca, quando il cuore si spezza, quando lo spirito si svuota, illumina la nostra mente, rafforza la nostra volontà, consola il nostro cuore, ravviva la nostra speranza
CANTO
Stavi, o Madre dolorosa
alla croce lacrimosa
con il Figlio vittima.
Una spada a te gemente
tenerissima e dolente
trapassava l’anima.
Quanto triste, quanto afflitta
eri, o Madre derelitta
presso l’Unigenito.
Ti accoravi, ti affliggevi
pia Madre, che vedevi
il tuo Figlio martire.
QUINTA STAZIONE
GESU’ È AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo a portare la croce. (Mc 15,21-22)
RIFLESSIONE
L2. Gesù è estenuato. Il suo passo si fa sempre più lento, e la soldataglia ha fretta di finire; e così, quando escono dalla città attraverso la porta Giudiziaria, precettano un uomo che ritornava dal campi, chiamato Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, e lo costringono a portare la croce di Gesù (cfr Mc 15, 21). Nell’insieme della Passione, questo aiuto rappresenta ben poco. Ma a Gesù basta un sorriso, una parola, un gesto, un po’ di amore per riversare copiosamente la sua grazia sull’anima dell’amico. Anni dopo, i figli di Simone, ormai cristiani, saranno conosciuti e stimati tra i loro fratelli nella fede. Tutto è cominciato con un impensato incontro con la Croce. Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava (Is 65, 1).
L3. A volte la Croce compare senza che la cerchiamo: è Cristo che chiede di noi. E se per caso di fronte a questa Croce inattesa, e forse per questo più oscura il cuore mostrasse ripugnanza… non dargli consolazioni. E, qualora ne chieda, tu, pieno di nobile compassione, digli piano, come in confidenza: cuore, cuore in Croce! cuore in Croce!
PREGHIERA
L1: Gesù, caricato dalle maledizioni del popolo
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, oppresso dai dolori
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che salisti il Calvario con una pesante croce
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, fa’ che nel mondo si moltiplichino i Cirenei, testimoni del tuo amore. Tu sei presente in ogni fratello che soffre. Che nessuno passi accanto a noi senza accorgersi della tua presenza
CANTO
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai:
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai.
Ti saluto o croce santa,
che portasti il Redentor
gloria, lode onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
SESTA STAZIONE
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini. uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia. era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima (Is 53, 2-3).
RIFLESSIONE
L2. Chi passa è il Figlio di Dio, pazzo… pazzo d’Amore! Una donna, di nome Veronica, si fa strada tra la folla; porta un lino bianco ripiegato, con il quale terge devotamente il viso di Gesù. Il Signore lascia impresso il suo Santo Volto sulle tre parti del velo. Il volto amato di Gesù, che aveva sorriso ai bambini e si era trasfigurato di gloria sul Tabor, ora è come nascosto dal dolore. Ma questo dolore è la nostra purificazione; il sudore e il sangue che offuscano e sfigurano le sue fattezze, sono la nostra pulizia.
L3. Signore, fa’ che io mi decida a strappare, con la penitenza, la triste maschera che mi sono forgiato con le mie miserie… Allora, solo allora, attraverso il cammino della contemplazione e dell’espiazione, a poco a poco la mia vita ricopierà fedelmente i lineamenti della tua vita. Assomiglieremo sempre più a Te. Saremo altri Cristi, lo stesso Cristo, ipse Christus.
PREGHIERA
L1: Volto adorabile, coperto di sudore e di sangue.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Volto adorabile coperto dalla polvere e dagli sputi.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Volto adorabile, abbassato fino a terra per i nostri peccati
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, donaci di vedere il tuo volto nel volto dei sofferenti; donaci di vedere nella sofferenza dei fratelli la tua sofferenza.
CANTO
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
A te guardiamo Redentore nostro
da te speriamo gioia di salvezza,
fà che troviamo grazia di perdono.
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
SETTIMA STAZIONE
GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA
C: Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri’ delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà la salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53, 4-5).
RIFLESSIONE
L2 Ormai fuori delle mura, il corpo di Gesù viene meno di nuovo per la spossatezza, e cade per la seconda volta, fra le grida della folla e gli spintoni dei soldati. La debolezza del corpo e l’amarezza dell’anima hanno provocato la ricaduta di Gesù. Tutti i peccati degli uomini -anche i miei- pesano sulla sua Santissima Umanità.
L3 Gesù si accascia, ma la sua caduta ci risolleva, la sua morte ci risuscita. Alla nostra recidività nel male, Gesù risponde con la sua insistenza nel redimerci, con abbondanza di perdono. E, perché nessuno disperi, si rialza faticosamente, abbracciando la Croce.
PREGHIERA
L1: Gesù, oppresso dalle umiliazioni.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, schiacciato dal dolore.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, triste fino alla morte.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, donaci la forza di riprendere sempre il nostro cammino con rinnovata speranza; rafforza la nostra debolezza, converti il nostro cuore, rinnova il nostro spirito.
CANTO
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
Ti confessiamo ogni nostra colpa;
riconosciamo ogni nostro errore;
e ti preghiamo: dona il tuo perdono.
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
OTTAVA STAZIONE
GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME
C Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. (Lc 23, 27-28, 31)
RIFLESSIONE
L2. Fra la gente che osserva il passaggio del Signore, vi sono alcune donne che non possono trattenere la compassione e scoppiano in lacrime, forse ricordando le giornate gloriose di Gesù, quando tutti esclamavano meravigliati: ha fatto bene ogni cosa (Mc 7, 37). Ma il Signore vuole dirigere questo pianto verso un motivo più soprannaturale, e le invita a piangere per i peccati che sono la causa della Passione e che attireranno il rigore della giustizia divina.
L3. I tuoi peccati, i miei, quelli di tutti gli uomini, si alzano in piedi. Tutto il male che abbiamo fatto e tutto il bene che abbiamo tralasciato di fare. Il panorama desolante dei delitti e delle infamie innumerevoli che avremmo commesso, se Lui, Gesù, non ci avesse confortato con la luce del suo sguardo amabilissimo. E’ ben poco una vita per riparare!
PREGHIERA
L1: Gesù, oppresso dalle umiliazioni.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, schiacciato dal dolore.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, triste fino alla morte.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, libera il mondo dal male: dall’incredulità e dall’indifferenza religiosa, dall’immoralità che degrada la persona, dall’ingiustizia che fa soffrire i più deboli, dalla violenza che sparge sangue, dall’oppressione che condanna gli innocenti, dall’egoismo che fa morire di fame i fratelli.
CANTO
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
O buon pastore, tu che dai la vita;
Parola certa, roccia che non muta;
perdona ancora, con pietà infinita.
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
NONA STAZIONE
GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte. (Is 53,7-8b)
RIFLESSIONE
L2. Il Signore cade per la terza volta, sul pendio del Calvario, quando mancano solo quaranta o cinquanta passi alla vetta. Gesù non si regge in piedi: gli mancano le forze e giace stremato per terra. Tutti contro di Lui … : gli abitanti della città e gli stranieri, e i farisei e i soldati e i principi dei sacerdoti… Tutti carnefici. Sua Madre – mia Madre -, Maria, piange. Gesù compie la volontà del Padre suo! Povero: nudo. Generoso: che cosa può dare di più? Mi ha amato e ha dato se stesso per me, fino alla morte (Gal 2,20).
L3. Dio mio, fa’ che io odii il peccato e mi unisca a Te, abbracciandomi alla Santa Croce, per compiere anch’io la tua Volontà amabilissima …, nudo da ogni affetto terreno, senza altre mire all’infuori della tua gloria…, generosamente, senza riservarmi nulla, offrendomi con Te in perfetto olocausto.
PREGHIERA
L1: Gesù, oppresso dalle umiliazioni.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, schiacciato dal dolore.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, obbediente fino alla morte.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, donaci la forza di riprendere sempre il nostro cammino con rinnovata speranza; rafforza la nostra debolezza, converti il nostro cuore, rinnova il nostro spirito.
CANTO
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
Pietà di me o Dio nel tuo amore
nel tuo affetto cancella il mio peccato
e lavami da ogni mia colpa,
purificami da ogni mio errore.
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
DECIMA STAZIONE
GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE SUE VESTI
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. (Sal 22[21],17-19)
RIFLESSIONE
L2. Quando il Signore giunge al Calvario. gli danno da bere del vino mescolato con fiele, come narcotico, per attutire un po’ il dolore della crocifissione. Ma Gesù, dopo averlo assaggiato per ringraziare del pietoso servizio, non ha voluto berlo (cfr Mt 27, 34). Si consegna alla morte con la piena libertà dell’Amore. Poi, i soldati spogliano Gesù delle sue vesti. Dalla pianta dei piedi alla testa non c’è in esso una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né curate con olio (Is 1, 6). I carnefici prendono le sue vesti e le dividono in quattro parti. Ma la tunica è senza cuciture, perciò dicono fra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca (Gv 19, 24). In tal modo si adempiva nuovamente la Scrittura: Si sono divise tra di loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Sal 21, 19).
L3. E’ lo spogliamento, la svestizione, la povertà più assoluta. Non è restato nulla al Signore, eccetto un legno. Per giungere a Dio, la via è Cristo; ma Cristo è sulla Croce, e per salire sulla Croce bisogna avere il cuore libero, distaccato dalle cose della terra.
PREGHIERA
L1: Gesù, povero nella nascita.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, povero in morte.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che hai detto “beati i poveri”.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, aiutaci ad amare la povertà e dacci un cuore grande e generoso per alleviare la sofferenza di chi non ha nemmeno il necessario.
CANTO
Stavi, o Madre dolorosa
alla croce lacrimosa
con il Figlio vittima.
Una spada a te gemente
tenerissima e dolente
trapassava l’anima.
Quanto triste, quanto afflitta
eri, o Madre derelitta
presso l’Unigenito.
Ti accoravi, ti affliggevi
pia Madre, che vedevi
il tuo Figlio martire.
UNDICESIMA STAZIONE
GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. (Lc 23,33-34.38)
RIFLESSIONE
L2. Adesso crocifiggono il Signore, e, accanto a Lui, due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. E’ stato I`Amore a portare Gesù al Calvario. E, ormai in Croce, tutti i suoi gesti e tutte le sue parole sono di amore, di amore sereno e forte. Con gesto di Sacerdote eterno, senza padre e senza madre, senza genealogia (cfr Eb 7, 3), apre le sue braccia a tutta l’umanità. Insieme ai colpi di martello che inchiodano Gesù, risuonano le parole profetiche della Scrittura Santa: Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano (Sal 21, 17-18). Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho contristato? Rispondimi! (Mic 6, 3).
L3. E noi, con l’anima affranta dal dolore, diciamo con sincerità a Gesù: sono tuo, e mi consegno a Te, e mi inchiodo alla Croce volentieri, per essere nei crocevia del mondo un’anima dedicata a Te, alla tua gloria, alla Redenzione, alla corredenzione di tutta l’umanità.
PREGHIERA
L1: Gesù, che fosti innalzato sulla croce.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che pregasti il Padre per i tuoi crocifissori.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che fosti abbeverato di aceto.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, tu che sei il crocifisso che salva, fa’ che tutti ti contemplino con fede e con amore; donaci la forza di sacrificare noi stessi per il bene e la gioia dei fratelli e rendeci più generosi nel seguire Te, che tutto hai dato per noi.
CANTO
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
Ecco, ti piace verità nell’intimo
e nel profondo mi insegni sapienza.
Se mi purifichi con issopo, sono limpido,
se mi lavi, sono più bianco della neve.
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
DODICESIMA STAZIONE
GESU’ MUORE IN CROCE
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Dopo questo Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d’aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.
RIFLESSIONE
L2. In alto, sulla Croce, e’ scritta la causa della condanna: Gesù Nazareno Re del giudei (Gv 19, 19). E tutti i passanti lo ingiuriano e si burlano di Lui. Se è il re di Israele, scenda ora dalla Croce (Mt 27, 42).
Uno dei due malfattori interviene in difesa: Costui non ha fatto alcun male… (Lc 23, 41). Quindi rivolge a Gesù un’umile richiesta, piena di fede: Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno (Lc 23, 42). In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso (Lc 23, 42).
Accanto alla Croce vi è sua Madre, Maria, con altre sante donne.
Gesù la guarda, poi guarda il discepolo amato, e dice alla Madre: Donna, ecco tuo figlio. Poi dice al discepolo: Ecco tua madre (Gv 19, 26-27).
L3. Si spengono gli astri del cielo, e la terra resta sommersa nelle tenebre. Sono quasi le tre, quando Gesù esclama: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27, 46).
Poi, sapendo che ogni cosa era sul punto di concludersi, per dare compimento alla Scrittura dice: Ho sete (Gv 19, 28).
I soldati imbevono di aceto una spugna e, dopo averla messa su una canna di issòpo, gliela avvicinano alla bocca. Gesù assapora l’aceto, ed esclama: Tutto è compiuto (Gv 19, 30).
Il velo del tempio si squarcia nel mezzo e la terra trema quando il Signore grida a gran voce: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46). E spira.
Ama il sacrificio, che è fonte di vita interiore.
Ama la Croce, che è altare del sacrificio.
Ama il dolore, fino a bere, come Cristo, la feccia del calice.
PREGHIERA
L1: Sangue di Cristo, prezzo del peccato.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Sangue di Cristo, lavacro del mondo.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Sangue di Cristo, sorgente della divina grazia.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù per nessuno sia vana la tua morte, per tutti sia fonte di salvezza; sia la tua morte riconosciuta come la manifestazione dell’immensa bontà di Dio verso l’uomo
CANTO
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito fermo.
Non cacciarmi lontano dal tuo volto,
non mi togliere il tuo spirito di santità.
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
TREDICESIMA STAZIONE
GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE
C: Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo;:
T: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua. (Gv 19,31-34)
RIFLESSIONE
L2. Sommersa dal dolore, Maria sta accanto alla Croce. E Giovanni, con Lei. Ma si fa tardi, e i giudei insistono perché il Signore venga tolto da lì. Dopo aver ottenuto da Pilato il permesso prescritto dalla legge romana per dare sepoltura al condannati, giunge al Calvario un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatea, una città dei giudei, e aspettava il regno di Dio. (Lc 23, 50-51). Con lui viene anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portava una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre (Gv 19, 39).
L3. Essi non erano conosciuti pubblicamente come discepoli del Maestro; non avevano presenziato ai grandi miracoli, e non l’avevano accompagnato nell’entrata trionfale in Gerusalemme. Adesso, nel momento brutto, quando gli altri sono fuggiti, non temono di dare la faccia per il loro Signore. Insieme prendono il corpo di Gesù e lo depongono fra le braccia della sua Santissima Madre. Il dolore di Maria si rinnova. Dove è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te? (Ct 6, l). La Vergine Santissima è nostra Madre, e non vogliamo né possiamo lasciarla sola.
PREGHIERA
L1: Madre Addolorata.
T: Abbi pietà di noi
L1: Madre clemente.
T: Abbi pietà di noi
L1: Regina dei martiri.
T: Abbi pietà di noi
C: Madre Addolorata, coltiva in noi la vita della grazia, così da crescere in pienezza nella vita del tuo Figlio. Preservaci dal male, rendici generosi nel bene. Prega per noi tuoi figli, adesso e nell’ora della nostra morte
CANTO
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
Fammi udire gioia e allegria:
esulteranno le ossa che hai fiaccato.
Dai miei errori nascondi il tuo volto
e cancella tutte le mie colpe!
Purificami o Signore
sarò più bianco della neve.
QUATTORDICESIMA STAZIONE
GESU’ E’ POSTO NEL SEPOLCRO
C. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L1: Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della preparazione dei giudei, poiché quel sepolcro era vicino. (Gv 19,41-42)
RIFLESSIONE
L2. Molto vicino al Calvario in un orto Giuseppe d’Arimatea sí era fatto scavare nella roccia un sepolcro nuovo. Ed essendo la vigilia della grande Pasqua del giudei lì depongono Gesù. Poi, Giuseppe, rotolata una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò (Mt 265 60).
L3. Senza nulla di proprio Gesù è venuto al mondo e senza nulla di proprio -neppure il luogo in cui riposa- ci ha lasciati. La Madre del Signore -mia Madre- e le donne che hanno seguito il Maestro dalla Galilea, dopo aver osservato tutto attentamente, rientrano anch’esse. Cade la notte. Adesso tutto è finito. L’opera della nostra Redenzione è compiuta. Ormai siamo figli di Dio, perché Gesù è morto per noi e la sua morte ci ha riscattati. Tu e io siamo stati comprati a gran prezzo! (1 Cor 6, 20). Dobbiamo far diventare vita nostra la vita e la morte di Cristo. Morire per mezzo della mortificazione e della penitenza, perché Cristo viva in noi per mezzo dell’Amore. E dunque seguire le orme di Cristo, con l’anelito di corredimere tutte le anime. Dare la vita per gli altri. Soltanto così si vive la vita di Gesù Cristo e diventiamo una sola cosa con Lui.
PREGHIERA
L1: Gesù, che fosti deposto nel sepolcro.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che hai conosciuto l’umiliazione del sepolcro.
T: Abbi pietà di noi, Signore
L1: Gesù, che sei stato avvolto dalle tenebre della tomba.
T: Abbi pietà di noi, Signore
C: Signore Gesù, donaci occhi capaci di guardare il sepolcro con nel cuore una viva speranza; di vedere nel sepolcro l’alba di un giorno radioso senza tramonto
CANTO
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
A te guardiamo Redentore nostro
da te speriamo gioia di salvezza,
fà che troviamo grazia di perdono.
Signore ascolta: Padre perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.
CONCLUSIONE
C: Preghiamo
Signore, al termine di questa Via Dolorosa, ascolta la nostra preghiera e fa che accogliendo il tuo immenso amore, che nel mistero della croce trova il suo culmine, per l’intercessione della Beata Vergine Maria, possiamo gustare pienamente i benefici della redenzione. A te la lode e la gloria per tutti i secoli dei secoli.
Assemblea: Amen.
C: Il Signore sia con voi.
T: : E con il tuo spirito.
C: Vi benedica Dio onnipotente, + Padre e Figlio e Spirito Santo.
T: Amen.
C: La croce di Cristo è la nostra salvezza. Andate in pace.
T: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO
Il Signore è la luce che umilia la notte!
Gloria, gloria, cantiamo al Signore.
Gloria, gloria, cantiamo al Signore.
Il Signore è la vita che umilia la morte!
Gloria, gloria, cantiamo al Signore.
Gloria, gloria, cantiamo al Signore.